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PROMEMORIA_MAUTHAUSEN

Promemoria_Mauthausen è un progetto di educazione alla cittadinanza attraverso la promozione della partecipazione. un progetto pensato per accompagnare le giovani generazioni alla scoperta e alla comprensione della complessità della storia – a partire dal passato e dalle sue rappresentazioni – e all'acquisizione dello spirito critico necessario per un protagonismo nel presente. Pensiamo sia infatti necessario partire dalle conoscenze e dai punti di riferimento dei giovani, destinatari ma soprattutto protagonisti del progetto, per proporre questo percorso che riteniamo sia per loro innanzitutto una opportunità di crescita, di approfondimento e di confronto.

 

PREMESSA

Vedere Mauthausen oggi e coglierne il significato, le implicazioni e le complessità non può prescindere da una prospettiva che non si limiti alla memoria nazionale ma sappia allargare lo sguardo a una dimensione micro e macro-regionale, europea. Universale. Guardare alla storia delle persecuzioni e degli stermini della seconda guerra mondiale significa infatti costruire la consapevolezza che i processi che ne furono alla base sono parte di un passato comune, così come lo sono le conseguenze sociali, politiche, culturali che quella storia ha portato.

Per costruire una società civile virtuosa e partecipata, capace di cogliere le sfide future e di crescere con esse, è necessario partire dall’educazione e dal coinvolgimento delle giovani generazioni, e i ragazzi ai quali ci rivolgiamo sono oggi prima di tutto cittadini europei.

 

IL PROGETTO

Gli strumenti educativi scelti prevedono una fase di formazione storica gestita attraverso laboratori che precedono e seguono il viaggio, la visita dei luoghi, l'esperienza di comunità e di collettività e il confronto tra pari.

 

La fase di formazione propedeutica è costituita da laboratori didattici che alternano momenti di lezione frontale a workshop interattivi (formazione attraverso la partecipazione) gestiti con il metodo dell’educazione fra pari. Nel corso degli incontri si affronta anche l’uso delle fonti storiche e memoriali e sono proposte esperienze di produzione creativa, individuali e collettive, che potranno essere declinate in diverse discipline (teatrale, fotografica e di scrittura creativa).

I laboratori costituiscono l’ossatura del percorso di formazione, il mezzo necessario per poter affrontare l’esperienza con una preparazione adeguata e viverla in modo consapevole e costruttivo. A tal proposito, oltre ai materiali utilizzati nei singoli laboratori, ai partecipanti viene fornito un manuale storico, che li accompagna durante tutto il percorso. Gli strumenti didattici sono elaborati dal Centro Studi dell’Associazione insieme al Comitato Scientifico, che fa da garante.

Per ciascuna regione, saranno proposti approfondimenti che valorizzino le storie e memorie locali e le risorse presenti sul territorio (Università, Istituti Storici, Fondazioni, Associazioni, ecc.) dando vita a una rete di collaborazioni.

 

L'esperienza del viaggio e della visita dei luoghi, concerne sia il piano locale, con la visita dei luoghi cittadini e regionali che sono stati scenari chiave del tema storico affrontato, sia il piano nazionale e transnazionale, con la visita, in Austria, di Vienna e dell' ex campo di concentramento e sterminio di Mauthausen.

TEMI E ATTIVITÀ

 

1. Decostruire l’immaginario e gli stereoptipi

Prima di affrontare lo studio della storia, sarà proposta una riflessione sui meccanismi di costruzione e narrazione della memoria collettiva.

I luoghi di memoria, inoltre, hanno un potenziale immaginifico impressionante, che è però fondamentale saper leggere perché venga colto. Si cercherà quindi di educare lo sguardo dei partecipanti, abituato dagli schermi a una violenza esplicita e visibile, a saper vedere un luogo che mostra la presentificazione di una assenza, un’impronta da cui dedurre ciò che è stato.

 

 

2. Costruire la Conoscenza

a)  Approfondimenti tematici

  • Il primo nucleo di temi che i laboratori affrontano sono i nodi imprescindibili del cuore del Novecento (1914-1945), e in particolare l'avvento delle masse nella Storia, il ruolo della Grande Guerra nella creazione/esasperazione dei nazionalismi, il ruolo delle ideologie, i meccanismi di creazione del consenso e di repressione del dissenso (con focus sulla violenza), la costruzione del nemico politico e razziale (con focus sulle storie delle minoranze, tra cui gli ebrei d'Europa), la costruzione di una sensibilità pubblica largamente condivisa attraverso la propaganda, la storia della Shoah e degli altri stermini.

  • Il secondo nucleo di temi, particolarmente importante per gli obiettivi del progetto, ruota intorno alla quotidianità degli individui nell'Europa degli anni Trenta e Quaranta, nella quale sorge l'universo concentrazionario nazista. Avendo insistito molto sul contesto e sulla sensibilità pubblica dell'epoca, si analizzeranno i conseguenti gradi di consapevolezza dei processi in atto da parte dei singoli individui nei diversi luoghi, l'eventuale adesione, la parallela educazione alla (o accettazione della) violenza. Proporremo ai ragazzi di individuare insieme storie di “uomini comuni” che vivono o agiscono nell'Europa degli stermini.
     

b) Uomini comuni

Attraverso ricostruzioni già esistenti o attraverso percorsi di ricerca impostati nel corso dei laboratori, lavoreremo coi ragazzi per la costruzione di una “piattaforma di biografie” di uomini dell'epoca in qualche modo coinvolti nella macchina dello sterminio, attraverso l'utilizzo di diverse tipologie di linguaggi e fonti (dalla rete alle fonti audiovisive, libri, film, testimonianze, etc.). Questa attività potrà essere declinata sul piano nazionale o su quello locale.

 

c) Storie di responsabilità (antideterminismo)

Dopo aver mostrato ai ragazzi i processi di costruzione di una storia e gli obiettivi sottintesi, proporremo loro una selezione di vicende per noi propedeutiche alla comprensione di Mauthausen. Storie di responsabilità prese o evitate, storie di carnefici per lavoro e di delazione, storie di ideologie convinte e di paura, storie di consapevolezza e di non consapevolezza delle atrocità, storie di vicini di casa, storie di scelte e di non scelte.

d) La trappola delle identità

Come evitare che tutto questo non ricapiti? Non farsi fregare nel turbine delle “radici”, della “invenzione della tradizione”, delle trappole identitarie costruite sempre in contrapposizione a. Lo aveva capito, in parte, l'Europa del 1945, che ha tentato di costruire sulle macerie un impianto di valori condivisi –a partire dalla cultura dei diritti umani– un impianto che le nostre generazioni devono rinnovare, oltrepassare e far proprio perché continui ad avere senso.

Una via d'uscita che, dopo averci mostrato che la storia è ciò che scegliamo di voler vedere (avendo gli strumenti per farlo) del nostro passato, che il nostro presente sarà il passato di qualcun altro e che oggi abbiamo delle responsabilità, sapendo che la violenza e i conflitti ci sono, sempre ci saranno e vanno gestiti, ci vogliamo dotare degli strumenti per disinnescare questa trappola a monte. Questa è la nostra proposta di memoria pubblica per i ragazzi.

 

L’esperienza vissuta dai partecipanti, una volta tornati dal viaggio, sarà condivisa con la cittadinanza in modo da ampliare il più possibile la ricaduta sul territorio e da arricchire la riflessione allargandola anche a coloro che non hanno partecipato al viaggio. A questo proposito, i materiali raccolti ed elaborati dai partecipanti (fotografie, produzioni scritte, creazione di una performance teatrale) saranno proposti alla cittadinanza tramite l’allestimento di mostre temporanee e serate di presentazione. I partecipanti riporteranno la loro testimonianza presso gli enti locali coinvolti e nelle loro scuole. Verranno inoltre proposti ai partecipanti dei laboratori di approfondimento tematico a partire dalle riflessioni e proposte emerse dai ragazzi durante il percorso.

 

ALCUNI STRUMENTI AGGIUNTIVI

 

1. Visita dei luoghi di memoria locali

Riteniamo importante e necessario, al fine di comprendere la storia comune europea, approfondire i risvolti che questa ha avuto anche sui contesti locali e regionali, nell’ottica di guardare alla Storia come a un insieme di storie.

 

 2. Laboratori fotografico, come raccontare il lager

Visitare un Campo di Concentramento significa trovarsi di fronte a qualcosa che non si è abituati a osservare né tanto meno a dover raccontare. Raccogliere e cogliere immagini, cercare e intuire nuovi punti di vista, scoprire e fermare sguardi, relazioni, contesti, differenti reazioni agli ambienti incontrati (i campi, il ghetto, la città) può essere un modo per dare ai partecipanti che lo vorranno la possibilità di esprimere quello che stanno provando con un mezzo diverso da quello verbale.

Un’equipe di fotografi affiancherà e guiderà i partecipanti sia nel miglioramento della tecnica fotografica che nel processo di cattura di visioni ed emozioni.

Il tutoraggio continuerà al termine delle attività giornaliere con sessioni di editing delle immagini e preparazione per la stampa.

 

3. Creatività, narrazione

Sulla base degli interessi dei destinatari coinvolti, verranno attivate collaborazioni ad hoc con autori e registi per stimolare i ragazzi all'apprendimento e all'elaborazione dell'esperienza tramite processi creativi, attraverso laboratori di scrittura, di fumetto e di produzione audiovisiva che verranno impostati in viaggio e conclusi al ritorno, permettendo ai ragazzi interessati di produrre essi stessi una propria narrazione.

 

Progetto realizzato negli A.S. 2013/14 e 2014/15 con il finanziamento di:

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